Grazie dei fior

È stato da poco il mio compleanno, e come a tutte le persone che amano le piante, mi capita spesso che la gente equivochi e pensi di fare una bella cosa regalandomi un mazzo di fiori.

Per carità, bellissimi, apprezzo e ringrazio tanto, però vedere i fiori che nel corso dei giorni si seccano e marciscono mi mette una tristezza indicibile, capisco le grandi dive del passato con i camerini pieni di mazzi di fiori regalati sera dopo sera dai loro ammiratori per impressionarle che, ad un certo punto, decidevano di farla finita ingerendo tre quattro confezioni di barbiturici.

(Il fiore reciso è troppo una metafora del tempo che passa e della bellezza che sfiorisce, per non influire su chi sulla bellezza ha costruito tutto. Perché non regalavano loro dei diamanti, che almeno durano per sempre? Marilyn aveva ragione)

Quindi, detto tra parentesi, se volete farmi veramente contenta regalatemi una pianta in vaso, a me dello sfiorire della bellezza importa poco ma veder appassire e morire delle piante, proprio perchè amo prendermene cura, mi fa star male. È come regalare un soprammobile fatto di teste mozzate di gattini a un’amante degli animali.

In alcuni casi, però, non tutto è perduto e si può provare a fare un tentativo in extremis per ricavare qualcosa di buono e soprattutto di più duraturo da un mazzo di fiori in decomposizione.

1 – Smontate il mazzo

Un mazzo realizzato con fiori di tipo diverso appassirà in in tempi diversi. Non buttatelo tutto insieme nel cassonetto appena alcuni dei fiori si fanno brutti, togliete piuttosto i fiori che man mano si seccano e fate via via dei mazzetti più piccoli con quelli che sono ancora belli. Questa è solo una misura palliativa ma almeno vi permetterà di avere fiori in casa per più tempo.

Io qui ho fatto dei vasetti con le campanule da disporre un po' per tutta la casa, anche perchè sono molto profumate.

2 – Provate a fare delle talee

In questo caso, il mio mazzo era composto di rose, campanule bianche, dei fiori a grappoli tipo bocca di leone e un grosso fiore di strelitzia.

Tra queste piante, le rose possono essere moltiplicate abbastanza facilmente tramite talea. Conosco due diversi procedimenti, e avendo tre rose a disposizione li ho provati entrambi. In tutti e due i casi, come prima cosa i fiori vanno recisi alla base.


(ZAC! Mi sento molto Morticia Addams a fare questa cosa)

Poi, abbiamo due diverse strade:

a) metodo patata (foto a sinistra).

Si pratica un taglio diagonale alla base del gambo della rosa, si fa un buco in una patata in cui il gambo possa entrare agevolmente, lo si infila dentro al buco e si pianta in terra con tutta la patata.

b) metodo stuzzicadenti (foto a destra)

Si pratica un taglio dritto per dividere in due sezioni la base del gambo della rosa, si tiene lievemente aperto con uno stecchino, e si pianta in terra.

In entrambi i casi, se volete essere assolutamente PRO, potete proteggere il taglio in cima alla talea (dove c’era il fiore) con della cera fusa.

Io qui ho fatto un po' una pecionata perchè mi sono ricordata di farlo solo dopo averle interrate e quindi ho dovuto colargli la cera dall'alto ed è sgocciolata un po' ovunque. La cosa migliore sarebbe intingerle nella cera fusa e SOLO DOPO interrarle.

Una volta interrate, trovategli un posto tranquillo da cui non le sposterete per un bel po’ per non stressarle e soprattutto che sia riparato dal vento.

Ora, il giardinaggio (almeno per chi lo fa solo per diletto) non è una scienza esatta, sappiate che spesso io ho infilato brutalmente nel terreno gambi di rosa senza patata, senza stecchino, senza cera e senza nessuna cura e sono rispuntate da sole, altre volte ci ho dedicato ogni attenzione e non sono attecchite ugualmente. È una cosa che dipende da così tante variabili che, a meno che non siate degli esperti, è praticamente una questione di fortuna. Ora io ho queste tre talee in fase di radicamento e vedremo come va, e soprattutto è la prima volta che uso contemporaneamente i due metodi e sono curiosa di sapere se entrambi daranno frutti o magari uno riesce meglio dell’altro (o magari nessuno dei due).

3 – Ricavate dei semi

Alcuni dei fiori del vostro mazzo, di quelle specie che non si possono moltiplicare tramite talea, potranno magari avere nella corolla o nelle infiorescenze già i loro semi. Lasciateli essiccare per estrarre il seme, poi cercate delle informazioni su internet riguardo alla pianta, soprattutto relativamente al momento dell’anno migliore per seminarla, e provate. Anche qui, niente di certo, potrà riuscire oppure no, dipende da quanto siete stati precisi nell’identificazione della pianta e dallo stadio di maturazione del seme al momento del taglio del fiore, soprattutto.

Qui ad esempio queste bocche di leone hanno queste "sacchette" da cui, una volta essiccate, si possono estrarre i semi. Ora, queste sono ancora molto verdi quindi non so se si riuscirà a ricavare qualche seme utilizzabile, io per il momento le sto lasciando essiccare all'aria e poi vedremo.

4 – Essiccate i fiori

In questo caso mi sono ritrovata con le teste delle rose recise di prima. Erano già un po’ bruttine e sfiorite quindi l’idea di farci qualcosa di edibile o magari un prodotto per il corpo l’ho escluso a priori (se ne avete di ancora fresche e belle, invece, sul web troverete tante idee per farne marmellate, infusi, creme e tonici per il viso, prodotti per il make-up, essenze profumate, sciroppi e tanto altro, e come per le rose anche per moltissimi altri fiori “da bouquet”). Ho pensato quindi di farle essiccare per ricavarne un pot-pourri o magari decorarci qualcosa, devo ancora decidere.

Come prima cosa staccate i petali, scartando quelli che vedete proprio marci e bruttini. Dopo di che avete tre strade:

a) essiccazione al sole;

Per i petali, metteteli in pieno sole in un vassoio coperto da carta assorbente. Se invece volete essiccare dei fiori interi con ancora lo stelo, appendeteli a mazzetti al sole in un luogo ventilato a testa in giù.

b) essiccazione al forno/al microonde

Disponeteli in una teglia coperta sopra e sotto di carta forno. Per il microonde, iniziate con meno di un minuto e poi vedete se tenerli ancora in cottura o se sono già pronti. Con il forno normale, impostatelo a 40-50 gradi e anche in questo caso teneteli dentro pochi minuti e via via verificate il livello di essiccazione.

c) essiccazione per compressione

Disponeteli all’interno di un grosso libro o di una vera pressa per fiori, se ce l’avete. Anche in questo caso vanno sistemati all’interno di due fogli di carta assorbente.

Siccome di sole ancora non ce n'è in abbondanza e non avevo la carta forno, ho optato per il metodo-librone, ora devo solo decidere cosa farci una volta pronti, sono già 'appiattiti' ma ancora non secchi del tutto.

Un altro metodo per conservare i fiori è quello di intingerli nella cera, per farne delle composizioni decorative. Lo indico un po’ a margine perché le ho fatte diverse volte anche io ma è uno stile di decorazione che poi non mi piace moltissimo, alla fine non so mai bene cosa farci con questi fiori di cera, ma se a voi invece piacciono è semplicissimo da realizzare. Una volta sciolta la cera in un pentolino, magari a bagnomaria, immergetevi rapidamente il fiore tenendolo per il gambo. Ripetete più volte finché non avrà il livello di copertura che preferite, poi mettete ad asciugare a testa in giù, magari appendendolo con una molletta allo stendino.

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Immagini non mie, prese dalla pagina Budget101.com in cui trovate tutto il procedimento spiegato passo passo

In questo modo, sicuramente almeno uno dei diversi sistemi che vi ho illustrato darà dei buoni risultati e potrete ottenere qualcosa di duraturo dal vostro effimero mazzo di fiori, che magari avete anche ricevuto per un’occasione importante di cui vi piacerebbe mantenere un ricordo ‘duraturo’, un compleanno, la laurea, il matrimonio, la nascita di un figlio, un’esibizione a teatro o un’altra occasione speciale.

Nella migliore delle ipotesi, avrete magari una bella pianta rigogliosa sul terrazzo, nella peggiore, una ciotolina con il pot-pourri profumato in bagno o una rosellina di cera sul comodino, ma sempre un ricordo tangibile di quel momento che vi metterà di buonumore ogni volta che lo guarderete.

Fatemi sapere come va!

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